INTERVISTA: Barta edizione

Barta Edizione è una casa editrice indipendente che pubblica opere di narrativa e fumetti. Sono veramente felice che ci sia ancora una casa editrice che non faccia pagare all’autore la pubblicazione della sua opera, come sono contento di vedere che ancora ci sono case di produzione che vanno avanti. Quali sono i vostri obiettivi e quale è l’idea di libro ideale per voi?

Il nostro motto è semplice: pubblichiamo i libri che vorremmo leggere. Siamo più che altro lettori passati dall’altro lato della barricata, ma solo un po’, e amiamo la carta, la fisicità: per cui un libro, sia fumetto sia romanzo, deve essere innanzitutto piacevole sotto le dita e davanti agli occhi. Di qui tutta una ricerca sulle carte migliori per copertina e interni, ricerca spesso rimessa in discussione quando si tratta di fare fumetti o, come ci apprestiamo a fare, libri per bambini. Abbiamo collane con una impostazione fissa, ma i limiti son fatti anche per essere scavalcati.

Se io fossi un autore emergente con un’opera da consegnarvi, di narrativa o a fumetti, che cosa cerchereste in me? Che consigli mi dareste?

Di stamparla e non fare errori nella lettera di presentazione. Per la narrativa, di avere stile e bella prosa, e una storia solida; per il fumetto, di avere personalità e bei disegni, e una storia solida. Per noi è fondamentale che quello che leggiamo lo si possa in qualche modo trasmettere oralmente a qualcuno, pure se facciamo anche libri difficili da rendere in parole (penso al nostro ultimo, “Noi” di Fabio Magnasciutti,  molto delicato). Poi secondo me è buona astuzia dare un’occhiata ai libri già pubblicati, per farsi un’idea di quel che cerchiamo e dei nostri gusti.

Perché avete deciso di partecipare al Ratatà festival?

Perché c’è un bel giro di persone, una fucina di autori da incontrare, un pubblico che possiamo non aver ancora raggiunto, e a Macerata si mangia strabene. alle fiere del fumetto slegate da logiche grosse cerchiamo, se possibile, di partecipare: Borda! fest a Lucca, varchi comics, Crack al Prenestino a Roma, Ole a Bologna e dove ci riesce. Non è che snobbiamo quelli ufficiali, io vado a Lucca fumetto da quando avevo sette anni, prima come lettore e oggi anche come editore, ma quelli come il Ratatà hanno caratteristiche diverse e potendo valgono sempre la pena. e poi la gente che li frequenta in media fa proprio bene al cuore (almeno al nostro),  di questi tempi. un’oasi!

Un saluto per Macerata e il Ratatà?

Fate cose bellissime! almeno da quel che ho sentito in giro; e siete ossigeno. E poi il nome è allegro, viva il Ratatà!

 

Michele Catinari