Blanca: Martina Tonello&Noemi Vola

Fra i molti protagonisti di questa quarta edizione del Ratatà, che si terrà a partire dal 20 aprile fino al 23 aprile, troviamo anche questo collettivo: MaPerò. Da abili ficcanaso abbiamo deciso di rivolgere loro qualche domanda in modo da farveli conoscere meglio. Enjoy!

Presentatevi e presentateci il vostro lavoro.
Ci sono cose che tutti condannano come sbagliate e inopportune. MaPerò nasce da questo sentimento di rivolta per le cose che non si dovrebbero dire o fare. Specifica l’Accademia della Crusca: “Per chiarezza si può subito anticipare che l’incontro delle due congiunzioni ma però (e di ma bensì) non è da condannare, a dispetto di quanto sostenuto da una certa tradizione grammaticale e spesso dall’educazione scolastica”. Ma però lo dicono anche Dante Alighieri e tanti bambini.

Qual è l’elemento distintivo del vostro lavoro artistico?
Nel nostro lavoro cerchiamo di affrontare tematiche che sono per noi importanti, in modo semplice e soprattutto divertente. Quello che vogliamo fare mentre disegnamo è divertirci. Ci piace giocare scoprendo nuovi modi di raccontare. Per esempio, il nostro primo volume è composto da una scatola a guaina che contiene 32 disegni di oggetti quotidiani trasformati in altre cose, come forchette che diventano veicoli da tavola, o barbecue-stendini.

Come nasce un’idea? Qual è la vostra fonte di ispirazione?
Il nostro lavoro parte dall’esigenza di dire quello che pensiamo senza farci problemi. Queste idee non nascono sulla scrivania, ma camminando per strada, portando fuori il cane, correndo in bici per Bologna.

Ci interessano la grammatica accusata di essere sbagliata, le cose che stanno così perché così è sempre stato, gli ombrelli che si sono stancati di stare sopra le teste, le nuvole che devono solo stare nel cielo, le radici quadrate che non si possono piantare, Gianni Rodari, Bruno Munari, Leo Lionni, Fischli e Weiss.

Perchè avete scelto di partecipare al Ratatà?
Ci piace il Ratatà perché è il festival di editoria indipendente più bello che c’è in Italia, che quando fuori piove ti porta la pasta e fagioli calda, che fa delle mostre fighissime.