INTERVISTA: Filippo Fontana

Filippo Fontana, veneziano di nascita e belga per adozione, ha studiato prima a Bruxelles, poi a Milano e infine a Londra. Gli piacciono l’hip-hop, correre e mangiare il gelato. In effetti il tuo modo di disegnare è estremamente pop, non solo per i colori e le forme ma anche per quello che vi è rappresentato. Vuoi fare per caso come gli artisti della pop art, ossia enfatizzare gli aspetti della cultura italiana e estera per criticarli?

In parte sì. I miei lavori si concentrano soprattutto sulla figura del nuovo ricco nella società e si ispirano in gran parte dalla cultura hip-hop. Infatti, tramite l’enorme successo riscosso dalla musica rap, l’ostentazione della ricchezza, segno di emancipazione sociale nella cultura black americana, ha raggiunto un espansione globale abbracciando interamente la cultura popolare. Inoltre, il mondo pop italiano, è pieno di personaggi che rappresentano in diverse forme la figura ignorante  e cafona del nuovo ricco.Tuttavia, l’intenzione del mio lavoro non è tanto quella di criticare la cultura popolare bensì di illustrarne e parodiarne alcuni tratti. È ruolo dello spettatore quello di coglierne o meno il lato critico.

Le tue illustrazioni che raffigurano caricature di vari personaggi famosi sono mai finite su un fumetto? In tal caso lo comprerei

Nel 2016 ho pubblicato “Magnum”, un fumetto che si ispira dalla figura contemporanea del nuovo ricco e dal rapporto etico tra la ricchezza e la società. Dato che il centro dei miei interessi è basato quasi esclusivamente sul panorama italiano, mi sono astenuto dal raffigurarne i personaggi, in modo da estendere il fumetto alla portata di un audience più vasta ed internazionale.Tuttavia, attualmente sto lavorando al sequel di Magnum (Magnum II), il quale, attraverso le sue storie, parodia i super eroi dei fumetti americani. Inoltre, per quanto riguarda i miei progetti futuri, sono tentato dal concentrarmi maggiormente sulla satira, e, di conseguenza, di focalizzarmi sempre di più sulla rappresentazione di personaggi reali.

Perché hai deciso di partecipare al Ratatà festival?

Ho deciso di partecipare al Ratatà per vari motivi. Innanzitutto perché da quanto sono venuto a conoscenza del festival mi è parso molto accattivante, ben organizzato ed attraente a livello qualitativo. In secondo luogo, sebbene abbia trascorso la maggior parte della mia vita all’estero, rimango molto attaccato alle mie radici italiane, come, del resto, si può già intuire guardando i miei lavori. Di conseguenza, sono molto stimolato dall’idea di poter conoscere diversi artisti italiani, e di poter condividere il mio lavoro con un pubblico che, essendo prevalentemente italiano, possa comprendere appieno parte dei miei lavori.

Manda un saluto per Macerata e il Ratatà! Anche in belga

Salut à tous les habitants de Macerata et a tous les participants du Ratatà Festival!

 

Michele Catinari