Intervista Elena Pagliani

Fra i molti protagonisti di questa quarta edizione del Ratatà, che si terrà a partire dal 20 aprile fino al 23 aprile, troviamo anche lei: Elena Pagliani. Da abili ficcanaso abbiamo deciso di rivolgerle qualche domanda in modo da farla conoscere anche a voi. Enjoy!

  1. CHI SEI E PERCHÉ HAI SCELTO PROPRIO IL RATATÀ?

Ciao, sono Elena Pagliani e faccio illustrazioni e fumetti principalmente a Bologna e Modena. Ho scelto il Ratatà perchè mi sembra un festival vivo e molto variegato: non si ferma ai soliti nomi noti del circuito del fumetto ma spazia in vari ambiti come illustrazione, serigrafia, animazione e porta in Italia anche talenti esteri che da sola avrei faticato a trovare.

 

  1. COM’È NATO IL TUO LAVORO?

Ho frequentato il corso di Fumetto e Illustrazione all’ Accademia di Bologna e questo mi ha aiutato a inserire il mio modo di disegnare in ambiti professionali come quello dell’editoria.

In particolare invece l’ultimo libro, Radiations, è nato come un disegno improvvisato, che si è prolungato prima ad una tavola, poi una sequenza, e poi è diventato un fumetto di quasi 100 pagine.

 

  1. SE DOVESSI DIRE UNA COSA SOLTANTO CHE RENDE UNICO E RICONOSCIBILE IL TUO LAVORO, COSA DIRESTI?

Mi piace sempre superarmi e fare cose nuove, sia per quanto riguarda le mode attuali del disegno, sia su un livello personale. Molto spesso appena concludo un lungo lavoro ne inizio un altro totalmente diverso, che mi dia impressioni nuove e nuovi stimoli anche a livello visivo, con tecniche diverse, etc.

 

  1. COSA TI ASPETTI DAL RATATÀ? LO CONSIGLIERESTI AD UN TUO “COLLEGA”?

Assolutamente sì, secondo me sarà fantastico. Non vedo l’ora di scoprire i milioni di artisti che il Ratatà ha invitato come ospiti (dopo aver montato la mostra di Radiations che sarà abbastanza invasiva, ahah)

 

  1. PARLACI UN PO’ DEI TUOI PROGETTI FUTURI. CHE FARAI DOPO IL RATATÀ?

Nel futuro prossimo parteciperò ad un altro festival di fumetti a Milano, l’AFA, e subito dopo ad una mostra collettiva a Bologna all’interno di un festival di illustrazione e street art.

Festival a parte, sono in un periodo di grande ricerca e studio, sto preparando una serie di ritratti concentrandomi sulla libertà delle tecniche e della composizione.

 

  1. QUESTO È IL TUO PRIMO ANNO AL RATATÀ?

Sì, sia come espositrice che come ospite della call selfpublishing.

 

  1. HAI MAI PENSATO A QUALCHE CONSIGLIO O DRITTA CHE VORRESTI DARE A CHI HA INTENZIONE DI AFFACCIARSI AL MONDO DELL’ARTE, QUALSIASI ESSO SIA?

Parlando per la mia esperienza, quello che mi colpisce in qualcuno che fa arte oggi, è l’innovazione. Non tanto nel senso di contemporaneità o modernità, ma nel senso di novità, di esplorazione, contaminazione con i tanti mondi del disegno estero, senza aver paura di non essere riconoscibile o esteticamente impeccabile. Quindi coraggio e onestà artistica.