Intervista: Lara Quatrini

Fra i molti protagonisti di questa quarta edizione del Ratatà, che si terrà a partire dal 20 aprile fino al 23 aprile, troviamo anche lei: Lara Quatrini. Da abili ficcanaso abbiamo deciso di rivolgerle qualche domanda in modo da farla conoscere anche a voi. Enjoy!

Lara Quatrini si occupa di disegno e pittura, illustrazione, scultura, fotografia, packaging, tipografia. Vi sembra troppo? Lara, però, non rinuncerebbe a nulla: questo è il suo impegno quotidiano.   

Di certo non vorrei rinunciare alla conquista di uno sguardo capace di trasformare la realtà che ho intorno in qualcosa di bello ed entusiasmante per me, di plasmabile e familiare.

Lara per descriversi decide di utilizzare questi pochi aggettivi: “timidona, vorace, sognante, in costruzione continua“. In verità non è la sola ad essere in continuo cambiamento e movimento. Lo sono anche le giunture delle sue particolari e affascinanti bambole che, come ci spiega, sono uno dei motivi ricorrenti nei suoi lavori. Da cosa nasce questo interesse?

Le bambole mi hanno sempre fatto paura, con quegli occhi spaventosamente fissi e le espressioni innaturali. Nello stesso tempo subivo il loro fascino sottile, decadente e misterioso.

Si tratta di un modo creativo di superare una paura? In realtà no. Lara si misura con la costruzione a mano delle sue bambole da molto tempo, adora i puppets, i meccanismi interni, le marionette di legno e il mondo in miniatura. Lara con mani esperte e i suoi strumenti da artista non costruisce bambole solo per sconfiggere la propria paura, ma per mettere in pratica il suo ingegno che si deve confrontare con le fasi della progettazione e i problemi da risolvere durante la costruzione. 

Qual è l’estetica che si cela dietro le sue creazioni? 

Mi piace applicare un’estetica diversa rispetto alle cose che vedo in giro, e dare un’impronta molto personale alle forme dei corpi e ai visi. Mi appassiona la sfida di rendere femminile una mia bambola senza seguire i canoni di bellezza correnti e lavorare su un pezzo che non è giocattolo, ma quasi, non è scultura, non è insomma facilmente riconducibile ad un’unica definizione.

Lara è una “veterana”, conosce il festival dalla prima edizione e lo scorso anno ha dato una mano al bookshop. Quest’anno le sue bambole e altre sue creazioni, come alcuni astucci porta pennini, arrivano fra le esposizioni del Ratatà. Prima di salutarci le abbiamo chiesto di condividere i suoi pensieri sul Ratatà con noi e Lara ci risponde così:

Il festival lo adoro e stimo tantissimo tutte le persone che lo organizzano con grande sforzo, cuore e intelligenza. Sono orgogliosa di dare una mano per un progetto così bello.

LARA QUATRINI PER IL WEB 

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