INTERVISTA: LinEEtte

Lineette, con uno stile asciutto, pulito e minimale, mostra le incertezze, i dubbi e i complessi della società adolescenziale moderna, vertendo soprattutto su temi sessuali. Ma chi è Lineette, chi è Giulia?

Rispondere a questa domanda è un po’ come fare outing, perché ho sempre tenuto al fatto che i miei disegni non fossero associati alla mia persona, grazie Ratatà per farmi fare questo passo fuori dall’adolescenza (anagraficamente già passata da un po’! Lineette è una di quelle persone che sentono il bisogno di esprimere i propri pensieri in modo creativo, che a volte è una maledizione, altre una salvezza. Mi sono formata come fotografa, ma poi ho capito che preferisco disegnare le cose piuttosto che fotografarle. Il processo è più lento e la creazione pratica di un’illustrazione è la continuazione della parte progettuale, puoi cambiare strada in qualsiasi momento se ti sembra opportuno. Mi piace disegnare pensieri o esperienze sia mie che di altri, per esorcizzare quelle negative, e ricordare quelle positive. E’ abbastanza efficace!

Le tue sono opere che, nonostante i temi trattati, risultano essere delicate e mai troppo pesanti, segno di maturità nella rappresentazione e, perché no, anche di esperienza vissuta (almeno questo è quello che mi è stato trasmesso). Questa è una domanda che non ho mai fatto a nessuno: quali sono le opere letterarie che ti hanno maggiormente colpito?

Per fortuna ultimamente ho ricominciato a leggere, quindi posso rispondere a questa domanda! Uno è un libro scelto a pelle in un negozio dell’usato, che poi si è rivelato essere quello giusto al momento giusto: “Non c’è come non darla” di Carrie Fisher (la principessa Leila di Star Wars) che di base è una lunga riflessione sulle relazioni (con sé stessi e con gli altri), camuffato da romanzo rosa, consigliatissimo a chi ogni tanto ha dei dubbi sulla proprio sanità mentale. Il secondo è “Specie di spazi” di Georges Perec, che invece è un saggio che affronta il tema dello spazio, trasformandolo in un concetto. Consigliato a chi piace farsi i viaggi mentali e non.

Quali sono le motivazioni che ti hanno spinto a partecipare al Ratatà festival?

Non ci sono mai stata e non vedo l’ora! Mi piacciono i festival perchè si respira sempre un’aria positiva. Hai modo di confrontarti sia con chi usa il tuo stesso mezzo di espressione, ma con risultati sempre diversi, sia con il “pubblico”. Vedere le reazioni che hanno quando guardano i tuoi lavori, su cosa si soffermano, cosa li fa ridere. Una volta una bambina ha preso il mio adesivo (che è a forma di assorbente, con una macchia a forma di cuore rosso in mezzo) e mi ha detto: “E’ un cerotto per il cuore?”. C’è altro da dire?

Puoi mandare un saluto a Macerata e al Ratatà?

Cara Macerata e caro Ratatà, sono molto emozionata per questo nostro primo appuntamento, sono certa che non ne rimarrò delusa. A prestissimo!

 

Michele Catinari