INTERVISTA: Nigraz

Simone Pontieri, in arte Nigraz! Vieni da Pesaro e sei un illustratore. Hai uno stile molto particolare, non cerchi mai di fuggire in un mondo parallelo ricercando visioni surrealiste ma anzi risulti essere molto più dettagliato e attaccato alla realtà, parlando di tecnica stilistica. Perché non ci parli del tuo percorso di formazione?

Vivo attualmente a Pesaro, sono nato ad  Ancona nel 79. Riguardo al mio stile ho sinceramente difficoltà a definirmi, credo di essere in costante evoluzione, è vero  la realtà mi cattura ma cerco forse senza grande successo di andare oltre  quella realtà.  Come già detto nasco ad Ancona, dove ho mosso i miei primi passi come graffittaro nella scena Hip Hop Dorica,  li sono rimasto fino alla prima superiore frequentando la scuola  D’arte , poi mi sono trasferito a Fano ed ho frequentato la scuola del libro di Urbino sezione Animazione, fino al perfezionamento, da li sono stato allievo del illustratore G. Gaudenzi per poi finire alla scuola di comics di Jesi. conclusi gli studi per cause di forza maggiore ho iniziato a lavorare, oltre al cameriere e alla fabbrica iniziavo a lavorare anche nella pubblicità con piccoli lavoretti, fino a finire a Milano dove ho lavorato a tempo pieno per spot Tv come storyboarder inventando personaggi  e collaborando anche a  qualche videogames di piccolo taglio, Ma la  mia  passione oltre all’ illustrazione sono i  fumetti, che con santa pazienza tra un lavoro e l’altro ho iniziato a fare. iniziando attraverso la  scena Undergound  con i ragazzi di lamette Comics  poi Collettivo Mensa, partecipando a qualche progetto del grande Akab. e altre cosine che si muovevano nel magma dei bassifondi del fumetto, sono anche finito dal giornalaio per un annetto, pubblicavo sia con Frigidaire ( la versione popolare su formato Tabloid che usciva in allegato con l’Unità credo  ) ed un altra rivista che si chiamava  A.I. La mia esperienza nell’editoria e sulla carta stampata è proseguita collaborando con diversi editori come illustratore, principalmente per lavori professionali per conto terzi, solo a fine 2017 sono uscito con  il mio primo libro a fumetti dal titolo Guna per i tipi di NPE, dove credo di essermi messo parecchio in gioco,  abbandonando in certi momenti il segno più classico  per dedicarmi al sotto suolo, ovvero un disegno  a tratti spigoloso e storto,  passando da colori caldi a toni freddi e a volte acidi  seguendo la narrativa della storia e delle emozioni dei personaggi.    

Molte delle tue illustrazioni sono ispirate a personaggi di film famosi italiani e non (e ho la vaga impressione che ti piacciano molto i film di John Carpenter). Quali sono i film che ti hanno colpito maggiormente? E i registi che preferisci?

Sì ci sono diversi disegni che ho fatto ispirati ad autori del cinema italiano e non  che adoro ( amo  i film che iniziano più o meno negli  anni 40 fino a meta anni 80 ).  Dire quelli che più mi piacciono è difficile, molto difficile. Anche fare un elenco di registi e roba complessa, e rischia di diventare un elenco della spesa.  Dirò tra tutti quello che mi è venuto per primo in mente in questo istante:  ” I mostri ” di Dino Risi ma è il primo che mi è venuto in mente, il secondo che mi è appena arrivato e Brancaleone del signor Dio Monicelli, ma potrei andare al infinito e fare notte. John Carpenter è stato per me il compagno di Giochi assieme a Mel Brooks, da bambino quando venivo  affidato al televisore come compagni di giochi avevo diverse cassette VHS è tra queste   e Frankenstein Jr la Pazza storia del Mondo e Grosso guaio a Chinatown  quest’ultimo  mi ha particolarmente segnato, oltre a dedicargli diversi omaggi disegnati questo film  probabilmente smosso la  mia passione per le  arti marziali che poi da grande si è manifestata praticando con il Kung Fu.

Perché hai deciso di partecipare al Ratatà festival?

Partecipo al Ratatà per due motivi: il primo è perché ci sono arrivato tramite un amico  che stimo molto, tale  Tommy Gun. Il secondo è perché ci sono già stato, la prima volta con il collettivo Ruvida e mi sono divertito, Vi partecipano  tanti amici e credo che Macerata e i collettivo dei Ragazzi Nudi che Corrono siano veramente una bella scena ed un esempio di artisti che COLLABORANO tra di loro, cosa che sinceramente nel nostro territorio marchigiano vedo poco, e con molta fatica.

Puoi mandare un saluto per Macerata e per il Ratatà?

Forza Ratatà!!!

 

Michele Catinari