INTERVISTA: Snuffcomix

Ci sono case editrici indipendenti, tutto sommato normali, e poi c’è Snuffcomix che decide di scardinare le regole. Ma diteci un po’, come nasce una casa editrice del genere?

Snuff Comix nasce nel 2013 come rivista autoprodotta, non ci definiamo una vera e propria casa editrice, anche se nell’ultimo anno abbiamo assunto un ruolo simile, sopperendo a quelle che sono state fino ad ora le lacune delle case editrici. Snuff Comix nasce un idea di Oral Giacomini vero artefice nonché padre-padrone della rivista, il quale volle fortemente che la fanzine avesse una cadenza mensile idea totalmente folle, visto che in redazione eravamo in tre: Oral Giacomini, Francesco Cornacchia e Carlo Benini,ed eravamo completamente inesperti. Capitolammo nell’aprlie 2013 anche grazie ad una fastidiosa censura da parte dei social e del nostro conto Paypal che ci ha di fatto bloccato ogni possibile contatto ed entrata monetaria. Rinasciamo dalle ceneri alla fine del 2016 con più anni ed esperienza. Ora oltre alla rivista abbiamo iniziato a pubblicare anche albi veri e propri come l’esilarante Porno di Giorgio Franzaroli, Kolosimov di Saul Saguatti e Annibale testa di pesce di Alberto Zamboni.

Quali sono i lavori di cui andate maggiormente fieri?

È con orgoglio che tra le nostre pagine abbiamo potuto pubblicare autori bravissimi ancora inediti in Italia. Tanto per fare qualche esempio nel numero 13 pubblichiamo una storia di Mike Diana un degli autori di punta dell’underground statunitense, sempre sullo stesso numero abbiamo pubblicato una storia inedita di Hans Rickeit tratta dal ciclo di Cochlea e Eustachia mai pubblicato in Italia. Il nostro fiore all’occhiello rimane però Gestopo Propaganda, volume cartonato di 128 pagine tutto a colori che raccoglie i migliori autori del panorama underground. Andato esaurito in un paio di giorni dalla presentazione ne stiamo progettando una ristampa ed un possibile volume 2. L’idea di base di Snuff Comix è quella di ricercare e pubblicare autori validi anche se totalmente sconosciuti accostandoli a personalità già affermate in modo tale da valorizzare entrambi. Nei tredici numeri finora pubblicati possiamo vantare una carrellata di autori provenienti almeno da quattro continenti (manca solo l’Oceania).

 Perché avete deciso di partecipare al Ratatà festival?

È il secondo anno che partecipiamo al Ratatà e pensiamo che sia un ottimo festival di fumetti soprattutto per quanto riguarda il panorama dell’autoproduzione e dell’underground, è uno dei cinque festival nei quali saremo presenti quest’anno, assieme ad Afa, Crack, Olé e Borda.

Perché non mandate un saluto a Macerata e al Ratatà?

Amici di Macerata venite a trovarci al nostro banchetto, vi promettiamo una buona dose di violenza, perversioni sessuali, droghe e mostri intervallata da tanta poesia.

 

Michele Catinari