Intervista: Paulina Tkacz

Fra i molti protagonisti di questa quarta edizione del Ratatà, che si terrà a partire dal 20 aprile fino al 23 aprile, troviamo anche lei: Paula Tkacz. Da abili ficcanaso abbiamo deciso di rivolgerle qualche domanda in modo da farla conoscere anche a voi. Enjoy!

Sebbene l’avessimo già incontrata, ci ha incuriositi a tal punto che abbiamo sentito il bisogno di farle altre domande. Stiamo parlando di Paula Tkacz, le cui opere saranno esposte al BAR FIRENZE da giovedì 20 aprile a domenica 23 aprile.
Parliamo di te! Chi sei? Cosa fai? Quali sono i tuoi interessi?

Vengo dalla Polonia e sono una graphic designer. Lavoro all’Ecomuseo Villa Ficana di Macerata, dove mi occupo della comunicazione visiva del museo. La mia passione è viaggiare e scoprire nuove culture. Vivo in Italia da quasi tre anni e mi piace molto scoprire la ricchezza della cultura italiana; prima invece ho vissuto in Germania per più di un anno. Entrambe queste esperienze hanno segnato il mio modo di vedere molti aspetti della vita.

Quando hai deciso di diventare un’illustratrice?

In realtà non c’è stato un momento in cui ho deciso. Il modo in cui mi esprimo in questo momento della mia vita deriva da una serie di eventi ed esperienze passate.

Ora parliamo della tua arte. Quali sono i temi che ti affascinano?

Ormai da molto tempo il tema che mi affascina di più è quello del mondo sottomarino. Disegno pesci e creature del mare che non sono una vera rappresentazione della natura.

Qual è la tua tecnica preferita?

Uso l’inker (inchiostratura) per disegnare mondi acquatici immaginari. Nella scelta di questa tecnica hanno influito il corso accademico di Arti Grafiche Applicate e soprattutto di puntasecca. Non mi occupo più di grafica applicata ma sento ancora l’influenza di questa esperienza.

C’è un significato dietro queste creature marine?

I disegni non sono creati per illustrare una storia particolare o un libro. Li creo solo per piacere personale, come una sorta di meditazione o un momento di riflessione. Quello che racconto tramite i miei disegni sono le mie emozioni.

Tuttavia, non posso dire lo stesso dei miei poster. Per il graphic design c’è bisogno di un approccio diverso. La progettazione grafica dev’essere una risposta ad un certo problema, a cui deve proporre una soluzione. Durante i miei studi all’Accademia di Belle Arti di Łódź, in Polonia, ho cercato di trovare un punto d’incontro fra questi due ambiti. È un argomento che ancora mi affascina.

Quest’anno sarai uno degli espositori di Ratatà. Sei contenta di far parte di questo evento?

Ogni anno, molte delle opere presentate a Ratatà sono state grandi fonti di ispirazione per me. Sono molto felice di poter prendere parte al festival quest’anno.

Anticipaci qualcosa (ma non troppo!) sulla tua mostra! Cosa esporrai?

Esporrò una collezione di poster creati per scopi diversi. Sono progetti nati per offrire una comunicazione visiva formata da testo e illustrazioni. Sono le mie proposte alternative per il linguaggio della pubblicità. I valori importanti nei miei progetti sono il colore e la composizione.

L’altra parte dell’esposizione è costituita da illustrazioni di creature marine immaginarie, rese attraverso l’uso di inchiostro nero su carta. Sono come un’anteprima di un mondo non realistico, a volte buffo ma a volte anche inquietante.

PAULINA TKACZ SUL WEB

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