Intervista: Francesca Menchella

Fra i molti protagonisti di questa quarta edizione del Ratatà, che si terrà a partire dal 20 aprile fino al 23 aprile, troviamo anche lei: Francesca Menchella. Da abili ficcanaso abbiamo deciso di rivolgerle qualche domanda in modo da farla conoscere anche a voi. Enjoy!

 

Vi presento Francesca Menchella! Francesca vive a Roma, è un’amante dei viaggi, laureata in architettura ma con diverse esperienze lavorative alle spalle. Dopo aver conseguito la laurea si è specializzata in Storia dell’Architettura e nel mentre ha insegnato disegno e lavorato come consulente informatico.

Tutto questo ad un certo punto è confluito spontaneamente nell’illustrazione e da qualche anno mi muovo in bilico tra questi mondi, cercando di contaminarli reciprocamente il più possibile.

Come è nata la tua passione per questo lavoro?

Mi è sempre piaciuto disegnare, ma da bambina volevo fare la ballerina, il macellaio o l’architetto. Ho fatto l’architetto. All’illustrazione sono arrivata tardi e l’ho fatto per il piacere di aprire agli altri – parafrasando Virginia Woolf – la mia “stanza tutta per sé”, intesa come spazio mentale dove conservare ed elaborare i miei riferimenti e le mie esperienze.

Che cosa contraddistingue i tuoi progetti?

Sicuramente l’uso delle texture. Le trovo suggestive, allusive e le uso per dare corpo alle mie illustrazioni. Le realizzo utilizzando tutto ciò che mi passa fra le mani e mi suggerisce un uso alternativo. Ne produco in gran quantità e le conservo in raccoglitori pronte all’uso. Molto spesso realizzo dei collage, a mano o in digitale, nei quali combino le texture, fotografie e incisioni d’epoca con elementi disegnati a penna, inchiostro dato a pennello o matita. Mi piace lavorare per sovrapposizione di piani, in modo da suggerire anche una successione temporale e mi trovo a mio agio soprattutto con bianco e nero.

Avevi mai partecipato prima d’ora al Ratatà? Che cosa ti ha spinto a portare il tuo contributo?

E’ la prima volta che partecipo al Ratatà e lo faccio  con grande piacere perché mi sembra una realtà molto vitale ed un’occasione di scambio, sinergia e un motivo per fare “rete”.

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