Incubo alla balena è una casa editrice indipendente nata nel 2011 e composta da sette autori italiani e legata al mondo del fumetto. Come è nato questo progetto? Chi sono i componenti di questo gruppo? Parlatecene un po’
Il nucleo operativo di Incubo alla Balena attualmente è composta da quattro membri fondatori. E’ nato come progetto di autoproduzione all’ultimo anno di frequenza della Scuola del libro ad Urbino. Abbiamo iniziato in sette pubblicando delle nostre brevi storie a fumetto, col tempo poi Incubo si è naturalmente trasformato – in qualcosa un pochino differente che ancora non abbiamo bene identificato – coinvolgendo giovanissimi disegnatori che consideriamo affini al nostro modo di espressione.
Sono passati tre anni dalla pubblicazione del vostro libro in serigrafia “Momotaro” e da lì sono seguite monografie di autori quali Simone Manfrini e Diana Blu. Quali sono i vostri progetti futuri e i libri che andrete a pubblicare?
In realtà al TCBF 2017 siamo usciti anche con “Limbo” di Lorenzo Bracalente che abbiamo ristampato per Macerata. Al Ratatà 2018 portiamo due inediti. “A seguire i ghepardi” di Viola Bartoli è un silent book formato leporello stampato artigianalmente in serigrafia in cui il personaggio di Arlecchino si affaccia da una pagina all’altra utilizzando il centro delle due pagine come fosse uno specchio, sportosi, invade l’altra facciata e qui entra il gioco della serigrafia: quelli che prima erano due colori separati blu e rosa si sovrappongono creando il viola che si estende in entrambe le pagine. “Lu spiritu” è il nuovo fumetto disegnato da Simone Manfrini e scritto da Marco Taddei: una storia che parla di un prete e una rana, un gatto, un gallo nero e un paio di occhiali da sole. Una storia d’amore che ha fatto piangere pure Lucifero. La storia di come Don Gianni diventa un prete alla moda.
Perché avete deciso di partecipare al Ratatà Festival?
Partecipiamo al Ratatà perché è un festival che ci rappresenta. La mostra mercato di tre giorni è un contesto fertile per scambi interessanti. Apprezziamo sempre molto le bellissime mostre annesse e le esposizioni a cielo aperto.
Mandate un saluto per Macerata e per il Ratatà!
Ci vediamo al Ratatà!
Michele Catinari