INTERVISTA: Lapislazuli

Lapislazuli non è una casa editrice, non un è un illustratore o un fumettista, bensì è, come si definiscono loro, “Comunità intellettuale promotrice di scienza viva, manifestazione sempre più eloquente della Volontà Cosciente”. Perché non ci parlate di questa Volontà Cosciente? Come nasce inoltre il progetto?

Il progetto nasce a Bologna, dopo una serie di incontri tra persone che volevano condividere le proprie esperienze sul “vivere”. Anche se questi incontri non ebbero seguito, in noi rimase la voglia di produrre libri che si focalizzassero su queste cose. Lapislazuli non è solo una “casa editrice”, nè un “fumettista” o un ”illustratore”: la voce della vita dell’uomo è multiforme, ogni essenza è una singolarità e ogni singolarità ha la sua forma. Lapislazuli esiste per ricordare, a tutti noi, la scintilla interiore che ci spinge alla ricerca dell’autentico (ciò di cui siamo veramente creatori, autori). È una voce che sprona a superare le apparenze per ritrovarci come espressione dell’Uomo. Un soffio rivolto all’intimo di ogni coscienza, la Volontà di risvegliare la Natura che è presente in ognuno. La volontà è una funzione dell’Io che decide le priorità del nostro agire, ci permette di ottenere ciò che cerchiamo o di opporci a ciò che rifiutiamo. Tutti “vogliamo” qualcosa, ma ci chiediamo allora: cosa vogliamo, e soprattutto come vogliamo? Roberto Assagioli, fondatore della Psicosintesi, nel suo libro “L’atto di volontà” scrive che con la scoperta della volontà : <<Percepiamo di essere un “soggetto vivente” dotato del potere di scegliere, di costruire rapporti, di operare cambiamenti nella nostra personalità, negli altri, nelle circostanze. Questa acuita consapevolezza, questo risveglio e questa visione di nuove, illimitate potenzialità di espansione interiore e di azione esterna, ci danno un senso di confidenza, sicurezza, gioia, un senso di “interezza”>>. Volontà Cosciente è creazione continua della propria esistenza, capacità di realizzare la propria essenza nel mondo. Questa consapevolezza porta a sentire e affrontare il proprio sviluppo, opponendosi alla tendenza dispersiva e omologante che caratterizza il mondo e l’individuo. Volere coscientemente sembra l’unico modo di produrre cambiamenti, per alimentare una evoluzione che valorizzi le potenzialità espressive.

I vostri lavori sono caratterizzati soprattutto da una moltitudine di motivi geometrici che rendono il tutto più ascetico, come se fossero opere di Mondrian. Come si è evoluto nel tempo il vostro stile?

Lo studio geometrico come ricerca dell’espressione della natura ci ha sempre affascinato. Autori come Escher, Bosh, Mirò, Kandinsky, Calder, Alex Grey sono stati molto presenti nel nostro percorso. Questa ricerca è uno sguardo su un linguaggio che l’uomo può scoprire e creare, bellezza impersonale della Natura. Per molti è qualcosa di astratto ma, cambiando il punto di vista, si può sentire che le forme suggeriscono e portano con loro impressioni che giungono direttamente all’intuizione. Ogni simbolo è vibrazione. La nostra ricerca geometrica non si basa su calcoli, segue un flusso naturale che è proprio della Natura stessa, mai perfetta ma sempre armonica. Ricolleghiamo chi osserva a quell’armonia primordiale delle forme che risuona con una matrice più sottile dell’esistenza; l’espressione della Natura stessa. Studiamo le geometrie come rappresentazione di metafisiche realtà, matrici della materia, strutture invisibili di corpi sottili. La bellezza della geometria sta nella sua duplice esistenza: è nel mondo, poiché ogni cosa è geometrizzabile, ma è anche fuori dal mondo poiché esiste a prescindere da questa realtà, riesce a trascendere la materia continuando ad esistere.

Perché avete deciso di partecipare al Ratatà festival?

Ratatà è una realtà emergente attiva, di cui abbiamo sentito molto parlare e che, non avendola ancora visitata, ci piacerà conoscere. è ricca di qualità e buone iniziative. Poi, essendo fissati con l’essere presenti in ogni momento della nostra esistenza, allo stesso modo vogliamo essere presenti ad ogni evento che proclama il nome dell’autoproduzione editoriale, per portare avanti il discorso di Lapislazuli intrecciandolo con sempre più realtà.

Potete mandare un saluto per Macerata e il Ratatà?

Saluti a tutti i Macerati e ai Ratatiani; che possano i nostri sentieri incontrarsi, che possano i nostri passi inoltrarsi in profondità nella vita per portare alla Luce i desideri, le paure, le gioie più vere, elevando l’esistenza!

 

Michele Catinari