INTERVISTA: Riciclato Circolo Musicale

L’idea che sta alla base di Riciclato Circolo Musicale è la produzione di strumenti musicali con materiali di scarto e spazzatura. Dietro questa scelta vi è da parte loro una precisa ricerca timbrica e ritmica. Questa domanda sicuramente vi è già stata posta diverse volte, ma voglio farvela anche io: perché avete deciso di fondare una band del genere? 

Costruire strumenti con materiali di recupero significa proprio fare Ricerca timbrica e sonora, e non da ultimo anche una ricerca nel campo della liuteria, seguendo le intuizioni che ci vengono a partire dagli oggetti abbandonati che troviamo in giro riusciamo a inventare nuovi strumenti e nuovi suoni. Altre volte invece cerchiamo proprio noi degli oggetti speciali che ci servono a costruire  strumenti che abbiamo in mente oppure per riprodurre strumenti già esistenti.

Siete quattro musicisti in totale: Andrea Accoroni, Simone Bellezze, Andrea Massetti, Michele Tiberi Kaio. Quali sono i percorsi musicali di tutti e quattro? 

Ognuno di noi ha infatti il suo stile e la sua storia musicale. Giusto per dare dei generi indicativi potremmo distinguersi così:  io  fondo I e mie radici sulla musica funk, Simone sulla musica latino americana, kaio sulla africana mentre Massetti viene dal rock.

Dal punto di vista meramente musicale spaziate da vari generi: jazz, fusion, urban, world, … Ma quali sono i vostri modelli di riferimento, se ne avete? 

Ascoltiamo Davvero ogni tipo di musica, ogni genere, ogni musicista e cerchiamo spesso di essere trasversali di passare dalla classica al Rock dalla elettronica all Jazz creando un unico magma musicale.

Realizzate anche laboratori per stimolare la creatività ai bambini. Spiegateci che cosa fate nel concreto

Abbiamo diversi tipi di laboratori ma principalmente cerchiamo di fare appassionare alla musica tutti coloro che partecipano, grandi e bambini, attraverso  l’utilizzo di oggetti semplici e attraverso la costruzione di strumenti più complessi e sempre cercando di  abbattere le barriere tecniche portando la musica alla portata di tutti. Quindi nei nostri laboratori si suona si canta si costruiscono strumenti ma soprattutto ci si diverte.

Da quanti anni portate avanti questa serie di workshop? Finora vi siete rivolti solo ai bambini o anche a fasce più adulte?

Facciamo questa attività da più di 12 anni abbiamo fatto laboratori e concerti in tutta Europa con ogni tipo di pubblico e partecipanti. La cosa più bella è che con questo tipo di attività si possono mettere insieme ai grandi ai bambini e creare musica insieme senza barriere.

Avete pubblicato il vostro ultimo album “Iban il terribile”. Sta avendo successo? Lo presenterete anche al Ratatà?

Il nostro album IBAN il Terribile ci sta aiutando a trovare concerti. Infatti stiamo quanto stiamo formando una bella tournée estiva che ci sta portando di nuovo in tutta Italia e che forse approderà in Marocco. Per Ratatà ci occuperemo di musicare la parata nel modo più colorato e divertente possibile. Questo è l’obiettivo principale. Poi penso che ci sarà occasione anche suonare qualche nostra canzone.

Da cosa nasce la vostra collaborazione con il Ratatà festival?

Beh, nasce dalla proposta che c’è stata fatta dal nostro caro amico Ugo Nooz Torresi. Ma soprattutto dalla voglia di aiutare col nostro progetto questa bellissima colorata è importante manifestazione.

Potete mandare un saluto per Macerata e il Ratatà?

Il nostro motto è: non buttate via mai niente anzi, suonatelo.  Ma per Ratatà può diventare:  non buttate via mai  niente anzi coloratelo.

 

Michele Catinari