FustoZ, in arte Fausto Medori, ha realizzato in collaborazione con Francesco Paciaroni il fumetto “Cosa significa 7 giugno”, contenente al suo interno due graphic novels scritte da te. Come nasce la tua passione per il fumetto e per il disegno in generale?
La passione per il fumetto da che io ricordi l’ho sempre avuta, ma non ho mai pensato seriamente di cimentarmici finché, più per gioco che per potenziale investimento professionale, con Francesco Paciaroni non abbiamo deciso di realizzare e autoprodurci due fumetti brevi per il centenario della “Settimana Rossa” di Ancona (acquistabili al Ratatà o gratuitamente scaricabili qua “ http://7giornirossi.blogspot.it/“).
Da quell’esperienza la nostra collaborazione ci ha portato a realizzare molte altre cose. Per ricordarne solo alcune: “Gioco Scemo”, storia e vignette a mio carico e “NO!”, storia mia e disegnata Francesco per un contest del blog “BeccoGiallo” da cui siamo stati onorati del primo e del terzo posto. C’è anche “Meglio di un morto in casa”, fumetto autoprodotto di notevole successo locale, una raccolta di storie brevi a più mani con artisti del calibro di NooZ e BEN (Christian Bendelari); “L’Altro Presente”, fumetto con 3 storie scritte da me e disegnate, rispettivamente, da me, da Francesco e BEN, per il Filofestival di Amandola del 2014, di cui ho realizzato anche l’immagine dell’iniziativa. C’è anche “Zapping”, fumetto autoprodotto con artisti locali e acquistabile al Ratatà!
Avete in mente progetti futuri?
Al momento le nostre strade si sono artisticamente separate, Francesco sta realizzando delle bellissime cose con la “Edizioni Inckiostro” e io mi sto cimentando nella realizzazione di in un videogioco. Ho comunque tanti altri progetti che aspettano, principalmente 2 Graphic Novel storiche di cui, purtroppo, non trovo il tempo o qualcuno che le disegni come piace a me.
Perché avete deciso di partecipare al Ratatà festival?
Il Ratatà è una grande opportunità per tutti: per gli artisti che non riescono, o non vogliono, entrare nel mercato “normale” è una grande vetrina per farsi vedere e incontrare altre realtà simili e, sopratutto, per il pubblico è l’occasione per vedere e incontrare artisti ritenuti in genere “di nicchia”.
Potete mandare un saluto al Ratatà festival?
Più che un saluto voglio mandare un caloroso abbraccio a tutte le ragazze e i ragazzi dell’organizzazione del Festival che si sbattono come matti dimostrando che nella vita si possono fare bellissime cose senza mettere il denaro al primo posto. Grazie di cuore e speriamo che ogni anno Ratatà continui a migliorare ottenendo i riconoscimenti pubblici che merita.
Michele Catinari