- CHI SIETE E PERCHÉ AVETE SCELTO PROPRIO IL RATATA’?
Siamo bru.co, brutto collettivo, un collettivo di poster artist e illustratori abruzzesi.
Veniamo bene o male tutti da Pescara tranne Davide (Dartworks) che è di una città della provincia dell’Aquila.
Abbiamo scelto il Ratatà perché a livello nazionale, secondo noi, non c’è festival DIY e dedicato migliore. Ce n’è per tutti i gusti, tra presentazioni, mostre e stampa e ci siamo detti “perché no?”.
- COM’È NATO IL VOSTRO LAVORO?
Abbiamo tutti background simili tra accademia e istituti, sfociato sempre o quasi nei lavori per sua maestà la Musica. Stonino e Sergente suonavano anche insieme, Davide faceva bene o male parte dello stesso blocco anche non abitando a Pescara e Franz è arrivato poi a legare tutti con una camicia di forza.
- COM’È NATO QUESTO GRUPPO? COME LAVORATE AI VARI PROGETTI?
Il collettivo nasce neanche a farlo apposta dopo lo scorso Ratatà. Lo scorso anno io (Franz) e Davide (Dartworks) siamo saliti in visita di piacere da Pescara. Ci conoscevamo già tutti e 4 ma solo dopo quella gita è scoccato l’ammore vero.
Da quel momento in poi abbiamo piano piano incominciato a darci delle deadline, prima per mostre incentrate sul Bruco, poi per il nostro progetto che stiamo portando in giro per lo stivale, Bru.Vi – Brutti Vinili. Ridisegniamo gli artwork dei dischi più impattanti nel nostro background musicale, li stampiamo, li montiamo in versione 45 giri e mettiamo un disco a sorpresa. Tutto con tono decisamente ironico e ben poco serioso.
- SE DOVESTE DIRE UNA COSA SOLTANTO CHE RENDE UNICO E RICONSOCIBILE IL VOSTRO LAVORO, COSA DIRESTE?
Credo che la cosa principale che lega i nostri lavori (tra l’altro clamorosamente differenti) oltre all’idiozia, che non fa mai male, sia il misticismo, la psichedelia e la sua ricerca, arrivando ad un equilibrio spesso storto e spesso giusto.
- COSA VI ASPETTATE DAL RATATÀ? LO CONSIGLIERESTE AD UN VOSTRO “COLLEGA”?
Tutti dovrebbero venire almeno una volta al Ratatà, colleghi e non, anche solo per fare un giro. Tutti dovrebbero dare da mangiare roba buona ai propri occhi e il Ratatà è un pranzo da ristorante stellato. Quest’anno in particolare, non vediamo l’ora di vedere le opere di Jacobs.
- COME MAI AVETE DECISO DI RITORNARE?
Primo anno da banchettari al Ratatà, ma non primo da guardoni. Non vediamo l’ora di conoscere un bel po’ di gente e di ritrovare un sacco di amici sparsi per lo stivale sotto lo stesso soffitto. L’atmosfera di quei giorni è sicuramente unica, ci sentiamo quasi a casa.