Fra i molti protagonisti di questa quarta edizione del Ratatà, che si terrà a partire dal 20 aprile fino al 23 aprile, troviamo anche lui: Francesco Moretti. Da abili ficcanaso abbiamo deciso di rivolgergli qualche domanda in modo da farlo conoscere anche a voi. Enjoy!
Abbiamo chiesto a Francesco di parlarci di sé e dei suoi progetti artistici e lui si è raccontato così:
Ciao, sono Francesco, ho 22 anni e abito a Pesaro dove ho frequentato il Liceo artistico per poi trasferirmi ad Urbino dove ho frequentato il corso di “cinema d’animazione e fumetto”.
I miei genitori gestiscono un cinema multisala che trasmette film d’autore e film indipendenti di un certo livello; perciò invece di andare a vedere i cartoni animati o l’ultimo film tormentone, venivo costretto a guardare pellicole provenienti dai più remoti angoli del mondo: film impegnati, seri, spesso con finali tristi (naturalmente non ci sono stati solo film così). Ho guardato, sentito e assimilato molte storie e forse un po’ stanco di guardare e basta, ho iniziato a sviluppare passione per il disegno ( ereditata in parte anche da mia madre e mio padre, entrambi disegnatori e belle persone ). Oltre ad attirare l’attenzione delle ragazzine, da piccolo avevo compreso che disegnare mi permetteva di raccontare ciò che volevo, cosa che per un ragazzino non andava sottovalutata.
Dopo anni di fogli e pratica al Liceo, decido di pubblicare indipendentemente il mio primo fumetto, la mia prima storia. Ci stavo lavorando da un po’, ma sentivo che non aveva l’intensità giusta, allora mi fermai. Il 4 Dicembre 2015 la storia che cercavo mi venne letteralmente sbattuta in faccia con tutta l’intensità che possedeva: un incidente stradale, un amico, mille pensieri, ma non starò qui a raccontarvelo.
Il mio lavoro, i miei disegni sono mossi da un fermento interiore. Ho letteralmente bisogno di disegnare, come tanti dei miei colleghi, è una questione di vita o di morte, devo farlo, devo esprimere ciò che ho da dire attraverso un’immagine, per non scordare un determinato momento, i volti, i suoni, le frasi e i luoghi. C’è passione alla base del mio lavoro.
La mia curiosità è stata padrona, e nel conoscere sempre più persone che parlavano del vostro Festival mi è venuto d’istinto pensare di potervi partecipare… deve esserci un’atmosfera bellissima se tutti ne parlano così!
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