INTERVISTA: Lovely dolls

Lara Quatrini è una graphic designer di Recanati, appassionata di disegno e fotografia. Quando inizi ad appassionarti al mondo dell’arte e del design?

Bella domanda! Se mi guardo indietro ho sempre il ricordo di me con una matita in mano, un paio di forbici e qualcosa da costruire. La scuola poi ha fatto il resto, aprendomi infinite porte verso nuovi mondi. Alcune le ho socchiuse, altre sono ancora lì che tento di forzare la serratura. Sono molto curiosa, e tignosa, chi lo sa che un giorno non ce la faccia! Per il momento il passe-partout che ho in mano è il divertimento. Divertendomi lavoro intensamente e lascio entrare nuove idee nella mia testa, poi le costruisco con le mani e con fatica. Se il meccanismo non si inceppa vengono fuori cose interessanti.

Cosa è questo progetto Lovely dolls? Parlacene un po’

Lovely Dolls nasce nel “lontano” 2015, quando ho costruito la prima bambola, fatta di balsa, tagliata e dipinta interamente a mano. Non ricordo cosa mi passava per la testa allora, probabilmente avevo voglia di regalare a un dipinto la terza dimensione. Amo le marionette, i pupari, i meccanismi da assemblare e i piccoli personaggi tridimensionali. Credo sia questo che mi abbia portata, dopo tante sperimentazioni, alla ricerca che ho intrapreso nell’ultimo periodo. Mi piace progettare e realizzare dei pezzi che abbiano in sé diverse caratteristiche: il calore del legno, la ricerca delle forme, una visione della femminilità differente dai soliti canoni, l’utilizzo del colore per raccontare un personaggio. Il work, per così dire, è in progress … quest’anno ho lavorato molto sui colori e gli incastri, ridefinendo e rimettendo in discussione   molte cose, e sono contenta di come il frutto matura. L’ultima ideona, mi è venuta a Natale: ho deciso di togliere il corpo e lasciare la testa … e sono nate le spille Lovely Dolls! Questa nuova sfida era giusto quello che ci voleva, non vedo l’ora di buttarle in pasto al pubblico di Ratatà!

Perché hai deciso di partecipare al Ratatà festival?

Io amo questo Festival, lo conosco dagli inizi e apprezzo il grande (ed encomiabile) lavoro che c’è dietro. Partecipare è un piacere e un onore.  Si incontrano persone interessanti, tanti creativi che fanno cose bellissime, ci sono mille iniziative che trasformano Macerata in una città d’arte, o meglio, in una città a misura d’artista.

Puoi mandare un saluto per Macerata e il Ratatà?

Macerata … tieniti stretti i Ratatosi, quando te ricapita???