Intervista: Lucilla Tubaro

Fra i molti protagonisti di questa quarta edizione del Ratatà, che si terrà a partire dal 20 aprile fino al 23 aprile, troviamo anche lei: Lucilla Tubaro. Da abili ficcanaso abbiamo deciso di rivolgerle qualche domanda in modo di farla conoscere anche a voi. Enjoy!

 

 

Le storie possono essere raccontate a partire da vari momenti: dalla fine, dall’inizio oppure dal vivo dell’argomento. Lucilla decide di parlarci di sé cominciando dall’inizio, quello con la “i” maiuscola. Quando le chiediamo di presentarsi, ci risponde così:

Nasco a Roma in inverno da mamma siciliana e papà friulano, mi considero un punto d’incontro tra due estremi. Mi piace la gente di mare, il buon cibo, la musica triste, la natura quando è incontaminata e i luoghi dimenticati. Da piccola, a scuola, sognavo “il tempo vuoto” e volevo solo disegnare. Da grande, vorrei vivere in un’isola molto piccola, alla ricerca di quel tempo senza peso.

Lucilla Tubaro è impegnata in diverse attività: insegna disegno, beve caffè, lavora insieme allo studio grafico Advaiora e ama i gatti. La passione più grande sembra essere, però, quella dell’illustrazione. La interroghiamo nuovamente, questa volta sul suo stile e ciò che la ispira. 

Attualmente lo definirei smussato, rotondo, morbido, ma credo che il mio stile sia ancora in movimento.

Per quanto riguarda l’ispirazione, nulla di più banale, attingo al mio quotidiano: dal ricordo di una sensazione lontana, alla bellezza di una parola gentile scambiata con qualcuno mentre scendo a comprare il pane.

 

 

Lucilla ci confida che il suo colore preferito è il blu, il colore del mare in cui Ulisse si perse e le cui avventure le piacerebbe illustrare un giorno. Che cosa, allora, l’ha fatta approdare nel bel mezzo della campagna verde di Macerata, per esporre le sue creazioni in questa edizione del Ratatà?

Ho avuto la fortuna di vivere a Macerata per un po’ e così, tra un’avventura e l’altra, ho scoperto il Ratatà. Mi è piaciuto così tanto che quest’anno ho provato a farne parte. Come espositrice è la mia prima volta, ho tentato la sorte ed è andata bene. Per me, una piacevolissima quanto inaspettata sorpresa.

Che sia solo l’inizio di un gran bel viaggio?

Prima di salutarci, Lucilla ci tiene a fare un’ultima precisazione su di sé lasciandoci una citazione di Stefano Benni da “L’ultima lacrima“.

Parola di Lucilla, “con due elle, non Lucia, che a scuola si sbagliano sempre”

LUCILLA TUBARO PER IL WEB

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