Intervista: PELO Magazine

Fra i molti protagonisti di questa quarta edizione del Ratatà, che si terrà a partire dal 20 aprile fino al 23 aprile, troviamo anche questo collettivo: PELO Magazine. Da abili ficcanaso abbiamo deciso di rivolgere loro qualche domanda in modo da farveli conoscere meglio. Enjoy!

Lo sappiamo bene: abbiamo già parlato di loro. Ma, proprio come le ciliegie, una domanda tira l’altra e, scostando i fitti peli che nascondevano le informazioni più succulente su questi artisti, siamo riusciti a presentarveli tutti nudi, depilati e lisci come degli infanti. In realtà, vogliate scusarci, vi abbiamo mentito. Questa è una semplice intervista: depilare il PELO Magazine sarebbe stata un’impresa titanica (sì, anche per noi).

Perché non cominciamo subito?

Come nasce l’idea di questo magazine? Quante persone contribuiscono alla creazione di “PELO”?

PELO è nata sorseggiando un ottimo Bianchello del Metauro da Gigi, uno dei nostri ritrovi preferiti dove potersi rilassare dopo le dure giornate di lavoro all’ISIA di Urbino. Due illustratrici e un grafico stavano commentando il periodo particolarmente intenso, in cui tutto ciò che si produceva era finalizzato ai corsi di laurea, senza alcuno spazio per progetti personali o sperimentazioni. Avevamo bisogno di qualcosa da portare avanti con spensieratezza, senza una committenza, con cui ci potessimo divertire. Il primo pensiero è stato: “facciamo una rivista sul sesso!”.

Era un’idea perfetta per il nostro scopo e abbiamo immediatamente coinvolto tutta la classe di illustrazione dell’ISIA, una ventina di persone che si sono dimostrate da subito entusiaste nell’iniziare il progetto. A quel nucleo iniziale si è aggiunta un’altra manciata di persone, per cui lo zoccolo duro della rivista conta ora circa trenta effettivi. A questi vanno aggiunte altre persone che abbiamo chiamato a collaborare per i singoli numeri. Insomma, siamo un bel po’!

E se prima d’ora l’idea di una trentina di giovani artisti entusiasmati dall’idea di creare di tutto sull’argomento del sesso avrebbe scatenato in voi una critica morale di matrice borghese, ora non dovrete più preoccuparvene! I ragazzi e le ragazze del PELO Magazine sono, comunque, persone a modo e responsabili. Il loro è un Magazine “autoprodotto” che, come ci spiegano, implica due significati:

Il primo è di natura progettuale: seguiamo autonomamente sia l’intero processo di produzione, che ha dei passaggi squisitamente artigianali, sia il processo di distribuzione e di vendita. Questo ci permette un grado di indipendenza altrimenti irraggiungibile, ma implica anche tutta una serie di questioni da dover seguire con attenzione.

Il secondo significato è invece di natura economica: nella nostra rivista non abbiamo inserzioni pubblicitarie e non riceviamo finanziamenti di alcun tipo, quindi l’unica entrata economica deriva dalla vendita diretta di PELO. Solo Pixartprinting ci ha fornito una sponsorizzazione tecnica, permettendoci di stampare il secondo numero a costi ridotti.

Questa ‘politica economica’ ha significato un importante investimento iniziale, reso possibile dalla natura collettiva del progetto.

Per il momento sono usciti due numeri di “PELO”. Trattano, attraverso testi, disegni e illustrazioni, degli argomenti “particolari”: perché non ce ne parlate? Cosa vi ha portato a fare questa scelta?

I temi scelti sono stati, come detto sopra, di tipo evasivo: avevamo bisogno di argomenti che ci permettessero di esprimerci con libertà e leggerezza. Ci siamo tuttavia accorti che questo implicava il parlare di una serie di questioni considerate come una sorta di tabù per la nostra società: parlare di sesso o delle proprie manie e fobie è un qualcosa che è permesso fare liberamente solo in certi ambiti, sempre molto protetti e caratterizzati da un vocabolario, anche visivo, ben determinato.

Credo che la forza di PELO sia proprio quella di riuscire a parlare di cose molto intime e delicate in maniera aperta e colorita, ma senza scadere nel banale o nell’esagerazione. Tranne ovviamente che con lo Zio Molesto, il cui ruolo è proprio quello di sviluppare il tema scelto in maniera grottesca: a lui è concesso tutto.

Avete già il terzo numero in cantiere? Oppure vi state dedicando ad altri progetti?

Sì, il terzo numero è in cantiere, anche se siamo solo agli inizi. Stiamo decidendo il tema, che come avrai capito è una fase molto delicata. Abbiamo inoltre deciso alcune novità strutturali importanti, che presenteremo già in questo terzo numero. Crediamo che per restare vitale un progetto editoriale debba essere in continua evoluzione: speriamo solo di aver preso la direzione giusta.

È la prima volta che partecipate al Ratatà?

Sì, è la prima volta che partecipiamo al Ratatà, e ne siamo particolarmente contenti. Siamo una rivista molto giovane, e abbiamo iniziato da pochissimo a partecipare con costanza alle manifestazioni editoriali indipendenti. Inoltre siamo molto orgogliosi di essere stati scelti come miglior progetto editoriale autoprodotto, è stata una sorpresa che proprio non ci aspettavamo!

Avete qualche anticipazione da darci? 

Sicuramente i primi due numeri; stiamo inoltre progettando altri gadget. Quello che è sicuro è che sarà un banchetto pelosissimo!

IL PELO MAGAZINE PER IL WEB

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